BONUS BOLLETTE 2025: rimborsi diretti in busta paga, scopri se ti spettano!
- segreteria1eldocon
- 5 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Per il 2025, il Governo ha confermato il “bonus bollette”, che consente ai datori di lavoro di rimborsare ai dipendenti le spese per luce, gas e acqua direttamente in busta paga. Questa misura rientra nei cosiddetti fringe benefit, agevolazioni economiche che vengono aggiunte allo stipendio senza aumentarne la parte strutturale e senza impatti fiscali per i lavoratori. Si tratta di uno strumento per aiutare concretamente i dipendenti, senza gravare sui costi fissi dell’azienda. È, quindi, diverso dal bonus che applica sconti in bollette per le famiglie con disagio economico.
Questi fringe benefits, ossia i benefici aggiuntivi offerti dalle aziende ai propri lavoratori, possono includere rimborsi per le bollette, contributi per il canone di affitto o per gli interessi sul mutuo. Grazie a queste agevolazioni, esenti da tasse, i lavoratori possono ottenere un beneficio economico senza aumentare il proprio reddito imponibile.
Per il bonus bollette, in particolare, il governo ha fissato soglie precise per evitare che l’importo vada a incidere sul reddito del dipendente. Il limite annuo esentasse è di:
1.000 euro per i lavoratori senza figli a carico;
2.000 euro per chi ha figli a carico.
Questi tetti massimi sono stati introdotti per garantire una soglia di detassazione e, se vengono superati, l'intero importo andrà a far parte del reddito imponibile del dipendente, perdendo così la convenienza fiscale.
Ma chi ha diritto al rimborso per le utenze e che cosa è coperto?
Il bonus copre le bollette di luce, gas e acqua relative alla casa di residenza del lavoratore, del coniuge o di altri familiari, anche se non vi abitano effettivamente. L’importante è che il dipendente o i suoi familiari sostengano effettivamente i costi delle utenze.
Il rimborso è previsto anche per alcune situazioni particolari:
utenze condominiali: se le bollette per acqua o riscaldamento sono intestate al condominio, il datore può comunque rimborsare il singolo
per la quota individuale di spesa;
contratti d’affitto con utenze intestate al proprietario: nel caso in cui le utenze siano intestate al proprietario dell’immobile affittato, il bonus rimane valido purché nel contratto sia specificato che il conduttore, o il suo coniuge o familiari, sostengano la spesa per l’uso della casa.





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